Anatomia dell’occhio

Anatomia dell'occhio

Per quanto riguarda l’anatomia oculare, è importante considerare innanzitutto l’orbita come un unico insieme.
Con orbita si intende la regione che contiene i muscoli extraoculari, i nervi e vasi sanguigni, la ghiandola lacrimale, il nervo ottico e naturalmente l’occhio stesso.

In termini semplici, l’occhio può essere considerato come formato da tre strati distinti:

  • all’esterno la sclera forma l’involucro spesso dell’occhio e prosegue nella cornea;
  • il tratto uveale si trova nello strato intermedio ed è formato dall’iride anteriore, il corpo ciliare e la coroide;
  • lo strato neurosensoriale più interno è formato dalla retina.
Dog eye anatomy diagram

 

La parte interna dell’occhio divisa in due compartimenti. Il compartimento acquoso è formato da due camere: la camera anteriore e la camera posteriore. Il compartimento vitreo rappresenta circa l’80% del volume dell’occhio si trova in posizione posteriore rispetto alla camera acquosa e al cristallino.

Le palpebre superiori e inferiori sono appoggiate sulla superficie oculare e servono a proteggere e a lubrificare l’occhio. Consistono in uno strato esterno di cute ricoperta di peli supportata da una lamina tarsale fibrosa e da tessuto muscolare e rivestita dalla congiuntiva interna. Tra la palpebra inferiore e la cornea si trova la terza palpebra o membrana nittitante.

Orbita add

exophthalmos dog causes

Enophtalmos nel gatto e Exophtalmos nel cane © Daniele Santillo

Tenuto conto che l’orbita occupa uno spazio relativamente ristretto, tutte le alterazioni delle strutture presenti all’interno di essa possono avere un effetto sull’intero contenuto. L’aumento di volume causato da lesioni occupanti spazio può portare allo spostamento dell’occhio in avanti all’interno dell’orbita.

Dal punto di vista clinico questo evento viene chiamato esoftalmo, spesso con la protrusione della terza palpebra. Le condizioni più comuni dell’orbita che possono causare esoftalmo includono ascessi retrobulbari, cisti, neoplasie e miosite dei muscoli adiacenti. Al contrario, se il volume del contenuto orbitale si riduce, l’occhio può spostarsi indietro all’interno dell’orbita, presentandosi come enoftalmo.

Sistema lacrimale

Il sistema lacrimale è formato da diversi componenti che possiedono due funzioni principali.

La prima funzione è la secrezione del film lacrimale. Il film lacrimale ricopre sia la congiuntiva che la cornea ed è parte integrante della salute di queste strutture. Le azioni del film lacrimale includono lubrificazione, pulizia/disinfezione e apporto di nutrienti e ossigeno alla cornea. Quando è presente una patologia congiuntivale o corneale è importante valutare il film lacrimale.

La seconda funzione del sistema lacrimale è l’escrezione. Circa il 25% del film lacrimale viene perso a causa dell’evaporazione; tuttavia, ciò che rimane viene drenato nei punti lacrimali attraverso i canalicoli ad essi associati, raggiunge il sacco lacrimale, quindi il dotto naso lacrimale per finire nella cavità nasale.

 

Il sistema lacrimale può essere interessato da problemi che riguardano:

  • La secrezione e/o la distribuzione del film lacrimale o dei suoi componenti 
  • Il drenaggio (dovuto alla produzione eccessiva di lacrime o alla mancanza di escrezione)

La sclera forma la parte più ampia del rivestimento fibroso esterno spesso dell’occhio. La sclera prosegue anteriormente nella cornea e posteriormente si unisce al nervo ottico. La sclera è costituita da tre strati:

1. la parte più esterna chiamata episclera;

2. lo stroma sclerale;

3. lo strato più interno chiamato lamina fusca.

La sclera è formata principalmente da fibre di collagene irregolari, che rendono la sclera relativamente opaca. Nei punti in cui lo stroma possiede un elevato numero di fibre di collagene, la luce viene riflessa donandogli un aspetto bianco.

I principali disordini della sclera sono poco comuni nel cane e ancora più rari nel gatto e si ritiene che la maggior parte delle patologie abbia origine della cornea, interessando solo secondariamente il limbus, la sclera o l’episclera.

Anatomy of cornea and ocular surface

La cornea rappresenta la sezione trasparente più anteriore del rivestimento esterno dell’occhio. Il punto in cui la cornea, la congiuntiva bulbare e la sclera si incontrano si chiama limbus.

La cornea consiste in quattro strati distinti:

1. L’epitelio stratificato, adeso alla sua membrana basale
2. Lo stroma, che rappresenta fino al 90% dello spessore della cornea. Lo stroma è formato da cheratociti, da fibrille di collagene uniformi e parallele (che formano lamelle) e da sostanza parenchimatosa.
3. La membrana di Descemet, ossia la membrana basale dell’endotelio. È formata da un singolo strato di cellule e non si colora con fluoresceina. Di conseguenza, in caso di ulcera corneale in cui viene perso tutto lo stroma, può essere osservata come una struttura scura al centro.
4. L’endotelio simile alla membrana di Descemet, ha uno spessore di una sola cellula e serve a spostare gli ioni dallo stroma all’umor acqueo. L’acqua segue il flusso ionico, garantendo l’idratazione dello stroma (e di conseguenza aiutando a mantenerne la trasparenza).

I segni di danno o di patologia della cornea includono pigmentazione e vascolarizzazione (la cornea normale non contiene vasi sanguigni; tuttavia, dopo un trauma a volte si formano vasi superficiali e profondi per favorire la guarigione) e edema (portando alla mancanza di trasparenza).

L’umor acqueo viene prodotto in modo continuo dal corpo ciliare, principalmente mediante secrezione attiva e, in grado minore, tramite diffusione passiva/ultrafiltrazione. Dopo la produzione, l’umor acqueo si sposta nella camera posteriore attraverso la pupilla e quindi nella camera anteriore.

La produzione di umor acqueo e il suo volume all’interno della camera acquosa contribuisce alla pressione intra-oculare (IOP); per questo motivo deve esserci un continuo drenaggio per equilibrare la produzione, evitando l’aumento della IOP, che può portare a glaucoma. L’intervallo di riferimento della IOP nel cane e nel gatto è di 15-25 mmHg.

La maggioranza dell’umor acqueo viene drenata nell’angolo di drenaggio (situato nella giunzione tra la la base dell’iride e il tessuto corneosclerale).

L’umor vitreo agisce come mezzo trasparente attraverso il quale la luce può passare dal cristallino alla retina; inoltre, offre supporto meccanico e protezione all’occhio e alle sue strutture interne. Infine, ha un ruolo essenziale nel metabolismo all’interno dell’occhio.

È un idrogel chiaro, formato da acqua e da piccole quantità di fibre di collagene, cellule (chiamate ialociti), proteine e acido ialuronico. Nonostante l’umor vitreo sia formato per il 99% di acqua, gli altri componenti lo rendono 2-4 volte più viscoso.

Lens depression and aqueous outflow

Disturbi dell'umor acqueo che interessano il cristallino © Daniele Santillo

Il cristallino è formato da un nucleo centrale circondato da fibre e incapsulato in un involucro elastico. È una struttura trasparente biconvessa, con una superficie anteriore più piatta rispetto alla superficie posteriore maggiormente curva. La superficie anteriore riempie la pupilla e la superficie posteriore è a contatto con il vitreo.

Il cristallino è appoggiato sulla fossa ialoidea ed è mantenuto in sede dalle zonule del cristallino o dai legamenti sospensori. Le alterazioni della tensione delle zonule modificano la forma del cristallino e ne cambiano la potenza ottica.

La lente dell’adulto non possiede una vascolarizzazione e pertanto per l’apporto di ossigeno e nutrienti e per l’eliminazione delle scorie utilizza l’umor acqueo. Le alterazioni dell’umor acqueo possono quindi interessare il metabolismo e la trasparenza del cristallino.

Con l’avanzare dell’età dell’animale, vengono prodotte nuove cellule del cristallino a livello periferico mentre le cellule più vecchie si spostano verso il nucleo centrale. Questo significa che nel tempo le cellule più vecchie diventano più dense e maggiormente ammassate, portando alla comparsa di un alone grigio visibile nel cristallino chiamato sclerosi nucleare. Questo fenomeno è diverso dalla cataratta, un termine usato per descrivere un gruppo di condizioni oculari che presentano opacità del cristallino o della sua capsula.

Il ruolo della retina è di convertire (transdurre) la luce in segnali nervosi, che vengono in seguito percepiti come visione a livello cerebrale. Contiene i fotorecettori specializzati (coni e bastoncelli), che vengono colpiti dalla luce producendo energia chimica, che viene in seguito elaborata e trasmessa dalla retina alla corteccia visiva.

La retina è composta da diversi strati, complessivamente suddivisi in due diverse parti; questa suddivisione è determinata dal tessuto da cui hanno origine a livello embrionale.

Lo strato più esterno (adiacente alla coroide e alla sclera) viene chiamato epitelio pigmentoso retinico. Si tratta di un unico strato di cellule e fornisce al tessuto retinico metaboliti e ha la funzione di smaltire le scorie. Inoltre, serve a riciclare il fotopigmento dei fotorecettori.

I rimanenti strati della retina vengono chiamati strati neurosensoriali. Sono questi strati che danno origine ed elaborano i segnali nervosi che vengono successivamente percepiti come visione.

Il tratto uveale si riferisce allo strato intermedio vascolare dell’occhio. È formato da tre parti:

1. Iride
L’iride serve a variare la dimensione della pupilla e pertanto controlla la quantità di luce che penetra nell’occhio. A questo scopo, l’iride è dotata di due serie di muscoli: il muscolo sfintere, che circonda e restringe la pupilla, principalmente mediante l’innervazione simpatica; e il muscolo dilatatore, le cui fibre orientate in modo radiale permettono la dilatazione della pupilla, principalmente attraverso l’innervazione simpatica.


2. Corpo ciliare
Il corpo ciliare si trova tra l’iride e la parte anteriore della coroide. Come descritto nella sezione sull’umor acqueo, il corpo ciliare ha un’importante funzione nel metabolismo oculare, poiché ha un ruolo essenziale nella produzione nel drenaggio dell’umor acqueo. Inoltre, serve a tenere sospeso il cristallino e pertanto ha in parte un ruolo nell’accomodazione del cristallino.

3. Coroide
La coroide si trova tra la sclera e la retina ed è una struttura altamente vascolarizzata. Serve a fornire sangue alla parte esterna della retina. All’interno della coroide si trova uno strato riflettente chiamato tappeto. Questo strato riflette nuovamente la luce verso i fotorecettori, aumentando la sensibilità visiva.

Il tratto uveale ha un ruolo chiave nel mantenimento della barriera sangue/umor acqueo e le patologie che interessano le sue strutture possono portare ad una interruzione di questa barriera.

Il termine congiuntiva si riferisce alla mucosa sottile e mobile che riveste la superficie interna delle palpebre superiori e inferiori, il rivestimento e la superficie bulbare della 3ª palpebra e la parte anteriore del globo oculare (accanto al limbus).

La congiuntiva è formata principalmente dallo stroma, che a sua volta è suddiviso in uno strato fibroso profondo (perlopiù tessuto connettivo, vasi sanguigni e nervi) e uno strato ghiandolare più superficiale, che contiene il tessuto linfoide associato alla congiuntiva. Al di sopra si trova l’epitelio congiuntivale, che contiene cellule caliciformi. L’epitelio congiuntivale è rivestito da un film lacrimale pre-oculare, che offre produzione e nutrizione alla congiuntiva.

La congiuntiva è una mucosa estremamente esposta e risponde notevolmente agli stimoli dannosi a causa della sua ricca rete vascolare del contenuto linfoide. La congiuntivite è una diagnosi differenziale frequente in caso di arrossamento oculare e i sintomi comuni di infiammazione congiuntivale includono edema (chemosi), iperemia e presenza di scolo oculare.

Eye Structure and Function in Dogs


Le palpebre superiori e inferiori sono praticamente lembi di tessuto ricoperti internamente da congiuntiva e di cute con peli sulla superficie esterna. Contengono una lamina tarsale (per il supporto), muscoli, ghiandole e ciglia.

La cute esterna è sottile rispetto a quella del resto del corpo. I cani e i gatti non hanno ciglia sulla palpebra inferiore. Nel cane le palpebre superiori contengono più di due fila di ciglia, mentre il gatto non ne possiede. In questa specie la prima fila di peli cutanei si è adattata a svolgere lo stesso compito. Esistono due tipi di ghiandole associate alle ciglia: ghiandola di Moll (ghiandole sudoripare modificate) e ghiandola di Zeis (ghiandole sebacee).

Le altre ghiandole presenti nelle palpebre sono le ghiandole di Meibomio che secernono lipidi, fornendo questi componenti al film lacrimale.

La chiusura delle palpebre avviene grazie all’azione del muscolo orbitale dell’occhio e la palpebra superiore possiede un’ampia percentuale di fibre a contrazione rapida che permette di aprire e chiudere rapidamente gli occhi. Aprire e chiudere gli occhi in modo completo è essenziale per distribuire il film lacrimale e mantenere in buona

salute la superficie oculare. Tuttavia, molte razze di cani e gatti hanno una ridotta chiusura delle palpebre, ossia le palpebre non ricoprono del tutto la superficie oculare quando vengono chiuse, contribuendo a volte a patologie della superficie dell’occhio.

Nictitating membrane dog

La terza palpebra, chiamata anche membrana nittitante, si trova nel sacco congiuntivale a livello del canto mediale. È formata da un pezzo di cartilagine a forma di T avvolto da congiuntiva. La ghiandola della terza palpebra si trova alla sua base ed è responsabile della produzione di oltre metà del film lacrimale nel cane. Inoltre, sono presenti molti follicoli linfoidi che si trovano al di sotto della superficie interna/bulbare.

La terza palpebre si sposta sull’occhio in modo passivo quando il bulbo oculare viene retratto; questo accade ogni volta che l’animale strizza gli occhi. Vi sono anche alcuni collegamenti muscolari, ma il loro effetto è limitato.

Le principali funzioni della terza palpebra includono la produzione di lacrime, la distribuzione del film lacrimale e la protezione della superficie della cornea. Pertanto, la rimozione o le patologie della terza palpebra possono portare a secchezza della cornea, cheratite cronica e congiuntivite e riduzione della produzione di lacrime.

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