Sindrome di Cushing nel cane

Che cos'è la sindrome di Cushing nel cane?

La sindrome di Cushing nel cane indica una serie di condizioni cliniche determinate da un'eccessiva attività dei glucocorticoidi. Questa patologia è anche nota come iperadrenocorticismo (HAC/HAC) e morbo di Cushing,  tuttavia una recente raccomandazione specialistica scoraggia l'uso di questa terminologia (European Society of Veterinary Endocrinology ALIVE Committee, 2021). Il nome deriva dal neurochirurgo americano Harvey Cushing, che ha descritto per la prima volta la patologia nell'uomo. 

Nonostante nell'uomo sia considerata una patologia piuttosto rara, nei cani la sindrome di Cushing è una delle endocrinopatie più comunemente diagnosticate (Herrtage and Ramsey, 2012) e può influire sulla salute, sulla vitalità e sull'aspetto del cane.

Quali sono le cause della sindrome di Cushing nel cane?

Per comprendere al meglio la fisiopatologia coinvolta nella sindrome di Cushing, è innanzitutto importante comprendere la normale fisiologia della regolazione dei glucocorticoidi.

Regolazione fisiologica dei glucocorticoidi add

Il rilascio di glucocorticoidi dalle ghiandole surrenali è controllato principalmente dall'ormone adrenocorticotropo (ACTH). L'ACTH è normalmente secreto dall'ipofisi anteriore, influenzata a sua volta dall'ormone di rilascio della corticotropina (CRH). Il CRH è secreto dall'ipotalamo. 

Nel paziente sano, il rilascio di cortisolo inibisce la produzione di CRH dall'ipotalamo 
e di ACTH dall'ipofisi anteriore, creando un meccanismo di feedback che impedisce 
una produzione eccessiva di cortisolo. 

La sindrome di Cushing nel cane può essere classificata come spontanea o iatrogena. 
È possibile classificare ulteriormente i cani con la forma naturale come affetti da forme ACTH dipendenti o ACTH indipendenti. 

Adrenal cortex diagram

La maggior parte dei casi di sindrome di Cushing (80-85%) (Melian et al, 2010) sono conseguenti a un'ipersecrezione di ACTH da una lesione ipofisaria (solitamente neoplasia o iperplasia ipofisaria). Questo determina un'iperplasia bilaterale della ghiandola surrenale e un aumento della concentrazione di glucocorticoidi nel sangue. L'eccesso di attività dei glucocorticoidi dovuto al cortisolo è noto come ipercortisolismo; pertanto, questa forma di sindrome di Cushing è denominata ipercortisolismo ipofisi dipendente (PDH). 

I cani con PDH presentano un'insufficienza del normale meccanismo di feedback negativo che impedisce l'eccesso di cortisolo circolante, come dimostrato in Figura 1. Altre forme più rare di ipercortisolismo ACTH dipendente comprendono la secrezione ectopica di ACTH (in cui l'ACTH in eccesso è prodotto da una sede lontana dall'ipofisi)
e la sindrome di Cushing atipica (in cui sono presenti i sintomi clinici della sindrome di Cushing ed è possibile dimostrare una secrezione eccessiva di ACTH,
ma non è possibile provare un conseguente aumento del cortisolo).

Adrenal dependent hypercortisolism

Il 15-20% dei casi di sindrome di Cushing di origine spontanea (Melian et al, 2010) sono dovuti a ipercortisolismo conseguente alla secrezione non regolata di cortisolo da parte della corticale del surrene, generalmente associata a neoplasia surrenalica. Questo fenomeno è più comunemente noto come ipercortisolismo surrene dipendente (ADH).
L'aumento della concentrazione sierica di cortisolo comporta la soppressione della secrezione ipofisaria di ACTH e la conseguente atrofia del tessuto non tumorale della corticale del surrene, come dimostrato in Figura 2.

Altre forme più rare di ipercortisolismo ACTH indipendente includono l'espressione aberrante del recettore surrenalico (incluso l'ipercortisolismo dipendente dal cibo) e la sindrome di Cushing atipica (in cui sono presenti i sintomi clinici della sindrome di Cushing a causa della secrezione da parte di un tumore surrenalico di un ormone con attività glucocorticoide diverso dal cortisolo). 

 

Questa forma di sindrome di Cushing è causata dalla somministrazione cronica di glucocorticoidi esogeni sistemici o topici (ad esempio, questa forma di sindrome di Cushing può essere osservata nei cani in terapia a lungo termine con prednisolone o quando si utilizzano farmaci otici contenenti steroidi per periodi prolungati).

I sintomi clinici della sindrome di Cushing possono essere classificati in base alla frequenza con cui sono presenti al momento della prima visita del paziente in clinica.

  • polidipsia (aumento della sete)
  • poliuria (minzione più frequente)
  • polifagia (aumento dell'appetito)
  • respiro affannoso
  • distensione addominale (nota anche come "addome a botte" e talvolta confusa con un aumento di peso o ritenzione idrica)
  • alopecia (perdita di pelo, osservata principalmente a livello di fianchi ed estremità). 
  • si noti che la dermatite atopica/le condizioni pruriginose NON sono comunemente associate a tale alopecia. l'elevata produzione di glucocorticoidi dalla corteccia surrenale, parte di questa patologia, "maschera" qualsiasi prurito.
  • epatomegalia (aumento di volume del fegato)
  • debolezza muscolare
  • ipertensione sistemica (aumento della pressione sanguigna) 
  • letargia (o astenia)
  • iperpigmentazione
  • comedoni ("punti neri")
  • assottigliamento della cute
  • scarsa ricrescita del pelo (ad esempio dopo la rasatura per un campione di sangue o la toelettatura)
  • perdita di urina
  • diabete mellito insulino-resistente
  • tromboembolia (coaguli di sangue)
  • rottura di legamenti
  • paralisi del nervo facciale
  • pseudomiotonia
  • atrofia testicolare (cani maschi interi)/anestro persistente (cani femmine intere) 

Come promemoria, Dechra consiglia ai medici veterinari di pensare alla sindrome di Cushing e alla lettera "P", poiché molti dei sintomi possono essere associati alla lettera. 

 


La diagnosi è sempre più precoce e spesso, alla prima valutazione, non sono presenti tutti i classici sintomi, detti sintomi “P”(Poliuria, Polidispia, Polifagia etc.). Qualsiasi combinazione di tali sintomi potrebbe essere correlata alla patologia. 
Le comuni alterazioni degli esami di laboratorio osservate nei casi di ipercortisolismo nel cane sono riportate nella tabella seguente:

Comuni alterazioni degli esami di laboratorio nei cani con ipercortisolismo (adattate da Behrend et al. 2013)

 

Ematologia

Aumento di neutrofili e piastrine 

Riduzione di linfociti ed eosinofili 

Lieve eritrocitosi

Profilo biochimico

Aumento di fosfatasi  alcalina (ALKP) e alanina amminotransferasi (ALT)

Ipercolesterolemia

Ipertrigliceridemia 

Iperglicemia 

 

Esame delle urine

Basso peso specifico ≤ 1.018 - 1.020

Proteinuria

Indicatori di infezione delle vie urinarie

La combinazione di segnalamento, sintomi clinici e risultati degli esami di laboratorio di routine porteranno spesso a una diagnosi presunta di sindrome di Cushing. Tuttavia, sono necessari test endocrini specifici per confermare la diagnosi.

Le domande frequenti riportate di seguito rispondono a domande comuni sull'argomento:

Comparative tests for Cushing’s syndrome

Idealmente, quando si eseguono test per qualsiasi malattia, è meglio scegliere un test altamente specifico e altamente sensibile. In termini pratici, un test ad alta sensibilità 
è utile per trovare animali con la malattia e pertanto determinerà pochi risultati falsi negativi. Un test ad alta specificità dà un risultato positivo agli animali che effettivamente hanno  la malattia, pertanto determinerà pochi falsi positivi. 
Tuttavia, nessun test per il Cushing ha sia un'elevata sensibilità sia un'elevata specificità - tutti sono un compromesso tra le due caratteristiche. Ciò significa che spesso i test diagnostici per l'ipercortisolismo nel cane devono essere utilizzati in combinazione per essere sicuri della diagnosi. 

(Nota: i valori percentuali forniti qui di seguito per la sensibilità e la specificità devono essere considerati approssimativi e sono rappresentativi di diversi studi di ricerca su 
questo argomento. Per ulteriori informazioni, l'autore rimanda il lettore alla revisione 2019 di Bennaim et al.)

Test di stimolazione con ACTH (ACTHST) 

Alta specificità (90%), sensibilità moderata (85% PDH e 50% ADH)
I falsi positivi sono meno comuni. I falsi negativi sono abbastanza comuni.

Test di soppressione con desametasone a basse dosi (LDDST) 

Specificità moderata (70%), alta sensibilità (95%)
I falsi positivi sono abbastanza comuni. I falsi negativi sono meno comuni.

Rapporto cortisolo: creatinina urinari (UCCR)

Scarsa specificità (20%), elevata sensibilità (97%)
I falsi positivi sono comuni. I falsi negativi sono meno comuni.

 

Quando si interpreta uno di questi test, è utile considerare il valore predittivo positivo 
e negativo. Il valore predittivo positivo (PPV) è la proporzione di cani con un test positivo che ha veramente il Cushing. Il valore predittivo negativo (NPV) è la proporzione di cani con un test negativo che realmente non ha la malattia.


I valori predittivi positivi e negativi tengono conto sia del test che della popolazione sottoposta al test. Se si utilizza un test in due popolazioni con diversa prevalenza della malattia, i valori predittivi saranno diversi. Pertanto, PPV e NPV variano a seconda 
della frequenza con cui si eseguono i test.

  • Se dovessimo sottoporre a test quasi tutti i pazienti che vediamo (popolazione con bassa prevalenza - 5%)

          Test

 Valore predittivo positivo (VPN)

     Valore predittivo negativo (VPN)

ACTHST (PDH)

30%

99%

ACTHST (PDH)

24%

98%

LDDST

16%

100%

 

In questo scenario, utilizzando l'LDDST possiamo essere sicuri al 100% che un risultato negativo sia davvero negativo. Tuttavia, solo il 16% dei risultati positivi avrà effettivamente il Cushing.

  • Se fossimo più critici rispetto ai pazienti che testiamo (popolazione ad alta prevalenza - 90%)

          Test

  Valore predittivo positivo

     Valore predittivo negativo

ACTHST (PDH)

99%

33%

ACTHST (PDH)

98%

16%

LDDST

97%

62%

 

In questo scenario, se usiamo l'LDDST il 62% dei risultati negativi sarà davvero negativo e il 97% dei risultati positivi avrà il Cushing.

Conclusioni

La commissione dell'ACVIM Consensus Statement 2012 (Behrend et al.  2013) considera il test di soppressione con desametasone a basse dosi (LDDST) come test di screening preferito, a meno che non si sospetti un Cushing iatrogeno. A causa della minore sensibilità del test di stimolazione con ACTH, la sua utilità diagnostica come test di screening per la sindrome di Cushing naturale è inferiore a quella dell'LDDST.

Tuttavia, quando si seleziona un test diagnostico è importante prendere in considerazione anche altri fattori, tra cui la disponibilità del test, il costo e malattie concomitanti del paziente. È altrettanto importante migliorare il potenziale esito del test garantendo che vi sia un elevato indice di sospetto di malattia prima di eseguire il test di conferma. 

Il test di soppressione con desametasone a basse dosi misura la resistenza dell'asse ipofisi-surrene alla soppressione con desametasone. Dechra ha preparato il seguente protocollo insieme a laboratori specializzati; tuttavia, in caso di domande, ti consigliamo di controllare questo protocollo con il tuo laboratorio abituale prima di eseguire il test.

  1. Raccogliere un campione basale di sangue (1-2 ml) ed etichettare  questa provetta come "pre-desa". I tipi di campioni idonei per la maggior parte dei laboratori comprendono plasma o siero eparinizzato separato oppure provette con gel per siero centrifugate
     
  2. Iniettare immediatamente da 0,01 mg/kg a 0,015 mg/kg di desametasone EV. È stato suggerito che l'uso di desametasone a 0,015 mg/kg possa contribuire a ridurre la possibilità di risultati falsi positivi. 
     
  3. Volume di desametasone da somministrare in ml = (peso corporeo (kg) x dose (mg/kg))/concentrazione di soluzione di desametasone (mg/ml). I volumi di iniezione per questo test sono ridotti e, in alcuni casi, può essere utile diluire il desametasone 1:10 prima della somministrazione. Prelevare altri due campioni di sangue a 3 ore e a 8 ore dall'iniezione di desametasone. Etichettare chiaramente i tempi di campionamento sulle provette (ad es. "post 3 ore")
     
  4. Inviare le provette e il modulo di richiesta al laboratorio

In un cane sano, il desametasone inibisce la produzione ipofisaria di ACTH tramite feedback negativo, con conseguente riduzione della produzione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. La secrezione di cortisolo viene inibita entro 2-3 ore e la soppressione dura fino a 24-48 ore.

Il test di soppressione con desametasone a basse dosi misura la resistenza dell'asse ipofisi-surrene alla soppressione con desametasone e viene interpretato in 2 fasi:

  • In primo luogo, la presenza o l'assenza della sindrome di Cushing viene determinata esaminando il risultato a 8 ore. Un valore di cortisolo a 8 ore superiore a 40 nmol/l è generalmente considerato come un risultato "positivo".

    In un cane con ADH, il tumore surrenalico secerne normalmente cortisolo in modo autonomo e la produzione di ACTH è già soppressa, pertanto la produzione di cortisolo non viene soppressa in risposta alla somministrazione di desametasone.

 

  • Il secondo passaggio si applica solo nei casi positivi e verifica la presenza di evidenza di soppressione del cortisolo. Fino al 60% dei casi di PDH presenterà una soppressione marcata del cortisolo, fino a meno del 50% del valore basale) 
    a 3 o 8 ore, consentendo di distinguere tra i due tipi di ipercortisolismo.

Il test di stimolazione con ACTH è una misura della riserva della corticale del surrene. 
Il seguente protocollo è stato preparato da Dechra insieme a laboratori specializzati 
e seguendo l'ACVIM consensus statement sulla diagnosi di Cushing spontaneo nel cane (Behrend et al, 2013). Tuttavia, in caso di domande, si consiglia di controllare questo protocollo con il proprio laboratorio abituale prima di eseguire il test.

  1. Raccogliere un campione basale di sangue a digiuno (1-2 ml) ed etichettare questa provetta come "pre ACTH" (pre-ACTH).

    I tipi di campioni idonei per la maggior parte dei laboratori comprendono plasma o siero eparinizzato separato oppure provette con gel per siero centrifugate.
     
  2. Iniettare immediatamente 5 μg/kg EV di ACTH sintetico. 
     
  3. Prelevare un secondo campione di sangue (1-2 ml) un'ora dopo l'iniezione di ACTH sintetico. Etichettare la provetta come "post ACTH".

  4. Inviare le provette e il modulo di richiesta al laboratorio.

Il seguente video illustra come un cane sano dovrebbe rispondere a un ACTHST. Come si può vedere, l'ACTH sintetico stimola le ghiandole surrenali a produrre più cortisolo e, di conseguenza, i livelli circolanti dovrebbero aumentare. Un aumento di circa 300-400 nmol/l è ritenuto normale. Il risultato del test è normalmente definito positivo se il cortisolo a 1 ora è superiore a 600 nmol/l, in cani con segni clinici compatibili e senza evidenza di malattia non surrenalica concomitante.

Il test di stimolazione con ACTH identificherà circa l'85% dei casi di ipercortisolismo ipofisi dipendente.  

I cani con PDH presentano ghiandole surrenali bilateralmente aumentate di volume. Con l'aumento di volume della corticale del surrene si può prevedere una risposta esagerata all'ACTH.

L'ACTHST identificherà anche oltre il 50% dei casi di ipercortisolismo surrene dipendente, poiché la maggior parte dei cani con ADH dimostrerà anche una risposta esagerata all'ACTH. 

Tuttavia, in alcuni cani, specialmente quelli con ADH, può verificarsi un'atrofia del normale tessuto surrenalico e/o il tumore può essere insensibile all'ACTH. In questi casi, come dimostrato in questo video, possiamo osservare una risposta del cortisolo "a linea piatta, a metà dell'intervallo". Questo spiega perché l'ACTHST è meno sensibile per l'ADH rispetto al PDH. 

Poiché la sensibilità del test è inferiore a quella ideale, specialmente per i cani con ADH, non si deve escludere una diagnosi di Cushing sulla base di un risultato normale del test di stimolazione con ACTH se vi è un sufficiente sospetto clinico.

Il test di stimolazione con ACTH identificherà circa l'85% dei casi di PDH e meno del 50% dei casi di ADH

Pertanto, la sensibilità del test è inferiore a quella ideale, specialmente in caso di ADH, e alcuni cani che in realtà presentano ipercortisolismo avranno risultati normali del test 
di stimolazione con ACTH. Pertanto, se vi è sufficiente sospetto clinico non si deve escludere una diagnosi di Cushing sulla base di un normale risultato del test di stimolazione con ACTH.

In queste circostanze si consiglia di eseguire un LDDST per cercare di determinare una diagnosi corretta. In alternativa, se i segni clinici lo consentono, è possibile monitorare clinicamente il paziente e ripetere l'ACTHST entro 4-6 settimane.

L'ACTHST è l'unico test diagnostico che ci consente di distinguere tra la sindrome di Cushing iatrogena e spontanea. La somministrazione cronica di terapie a base di glucocorticoidi esogeni, compresi farmaci a base di glucocorticoidi orali e iniettabili, gocce auricolari topiche e preparazioni cutanee, determinerà la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Questo, a sua volta, determinerà una risposta inferiore alla norma all'ACTHST.

Il seguente video lo illustra:

È altamente auspicabile distinguere tra ipercortisolismo ipofisi dipendente e ipercortisolismo surrene dipendente per fornire una prognosi più accurata e consentire la discussione dell'intera gamma di possibili trattamenti con il proprietario del cane. 
I test discriminatori disponibili per distinguere tra PDH e ADH includono la misurazione dell'ACTH endogeno, i test di soppressione a basse e alte dosi con desametasone, l'ecografia e la diagnostica per immagini avanzata come RM e TC.

Per ulteriori informazioni su come Dechra può supportare i medici veterinari diagnosi della sindrome di Cushing, accedi alla pagina di diagnosi.

La pagina di diagnosi del Cushing contiene una serie di risorse di supporto da scaricare, tra cui una serie di brevi webcast con la Dott. Ssa Audrey Cook, DACVIM DECVIM DABVP, che discutono le sfide e forniscono soluzioni per comunicare efficacemente con i proprietari degli animali da compagnia riguardo alla diagnosi e al trattamento del Cushing.

 

Quali sono le opzioni terapeutiche per i cani affetti da malattia di Cushing?

Il trattamento del Cushing prevede tre diverse opzioni:

 

1. Intervento chirurgico add

L'opzione chirurgica per i cani con diagnosi di ipercortisolismo ipofisi dipendente è l'ipofisiectomia transfenoidale. Ciò comporta la rimozione della ghiandola pituitaria attraverso il palato molle e, in caso di successo, può essere curativa. Trattandosi di una chirurgia cranica specialistica, l'ipofisiectomia transfenoidale è offerta solo in un numero limitato di ospedali veterinari in tutta Europa; tuttavia, è sempre più diffusa e disponibile. 

I tassi di successo riferiti per l'ipofisiectomia transfenoidale sono buoni soprattutto nei pazienti con masse ipofisarie di piccole dimensioni (meno di 10 mm di diametro); pertanto, la selezione dei pazienti e un processo decisionale precoce sono importanti in questi casi (Schofield et al 2021).

Per i pazienti con ipercortisolismo surrene dipendente, l'opzione chirurgica è la surrenalectomia unilaterale per rimuovere la massa surrenalica primaria. Tuttavia, poiché molti dei tumori coinvolti nell'ADH sono maligni, un'attenta valutazione per garantire che non vi sia diffusione metastatica è fondamentale per il successo di questi casi. 

Analogamente all'ipofisiectomia transfenoidale, la radioterapia ipofisaria è una metodica di trattamento specialistica e come tale viene offerta solo in un numero limitato di strutture in tutta Europa. Questo, unito alla necessità di frequenti anestesie generali (e ai costi associati), fa sì che questo metodo di trattamento non sia ampiamente diffuso. 

Tuttavia, è stato dimostrato che riduce le dimensioni del tumore ipofisario ed è un'opzione disponibile per i cani con PDH.

La terapia medica dei cani con sindrome di Cushing può essere un modo eccellente per controllare i sintomi clinici associati all’ipercortisolismo . 

Le terapie mediche non autorizzate utilizzate per affrontare la sindrome di Cushing includono il mitotano e il chetoconazolo. ll trilostano, invece, è l'unico farmaco autorizzato per il trattamento dell'ipercortisolismo ipofisi dipendente e surrene dipendente (sindrome di Cushing) nel cane ed è ampiamente considerato un farmaco sicuro ed efficace per la gestione di PDH e ADH (Schofield et al 2021).

Esclusivamente per i medici veterinari, Dechra ha creato una pagina dedicata al trattamento e al monitoraggio che contiene un'importante fonte di contenuti aggiuntivi. Sono inclusi video del Professor Stijn Niessen, DVM PhD DipECVIM-CA MRCVS, e documenti di monitoraggio scaricabili creati in collaborazione con il Royal Veterinary College di Londra.

Per accedere a questi contenuti esclusivi, i veterinari possono accedere per ottenere l'accesso.

Riepilogo dei punti chiave

  • La sindrome di Cushing nel cane (precedentemente indicata come iperadrenocorticismo o morbo di Cushing) è una delle patologie endocrine più comunemente diagnosticate nel cane

  • Si verifica come conseguenza dell'aumento cronico delle concentrazioni ematiche
    di glucocorticoidi (prodotti naturalmente dalle ghiandole surrenali o somministrati
    per via esogena a cani malati) 

  • I due tipi principali di sindrome di Cushing a insorgenza spontanea diagnosticati dai veterinari sono l'ipercortisolismo ipofisi dipendente (PDH) e l'ipercortisolismo surrene dipendente (ADH)

  • Indipendentemente dalla patogenesi, i cani con sindrome di Cushing presentano sintomi caratteristici che includono poliuria, polidipsia e polifagia

  • La diagnosi viene effettuata combinando i segni clinici manifestati e i risultati degli esami emato-biochimici di routine, dell'esame delle urine e di test endocrini specifici 

  • A parte i casi iatrogeni, non esistono metodi di prevenzione della sindrome di Cushing

  • La prognosi è buona con un trattamento appropriato, di cui sono disponibili opzioni mediche e chirurgiche

Come diagnosticare la sindrome di Cushing nel cane - Un riepilogo

Per ulteriori informazioni su come Dechra può supportare i medici veterinari diagnosi della sindrome di Cushing, accedi alla pagina di diagnosi.
La pagina di diagnosi del Cushing contiene una serie di risorse di supporto da scaricare, tra cui una serie di brevi webcast con la Dott. Ssa Audrey Cook, DACVIM DECVIM DABVP, che discutono le sfide e forniscono soluzioni per comunicare efficacemente con i proprietari degli animali da compagnia riguardo alla diagnosi e al trattamento del Cushing.

 

Emily Armstrong BVSc MRCVS
Responsabile tecnico veterinario
Dechra Veterinary Products

  1. Behrend et al (2013) Diagnosis of Spontaneous Canine Hyperadrenocorticism: 2012 ACVIM Consensus Statement (Small Animal) Journal of Veterinary Internal Medicine 1-13

  2. Bennaim, M. et al. (2019) Diagnosis of spontaneous hyperadrenocorticism in dogs. Parte 2: Test della funzionalità surrenalica e test di differenziazione. The Veterinary Journal 252 

  3. Herrtage and Ramsey (2012) Canine hyperadrenocorticism. In BSAVA Manual of Canine and Feline Endocrinology. 4th edn. Eds C.T. Mooney and M.E. Peterson. British Small Animal Veterinary Association 167-189

  4. Melian, C., Dolores Perez-Alenza, M. and Peterson, M.E. (2010) Hyperadrenocorticism in Dogs. In Textbook of Veterinary Internal Medicine. 7th Edn. Eds Ettinger, S.J. and Feldman, E.C. Saunders Elsevier 1816 – 1840

  5. Niessen, S. (2021) European Society of Veterinary Endocrinology, accesso 11 agosto 2021 https://www.esve.org/alive/search.aspx

  6. Schofield, I. et al (2021) Update on the treatment options for canine hyperadrenocorticism In Practice 42(10) 540-546

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